-- Montreal, rosso Quebec - Viagginsieme

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MONTREAL, ROSSO QUEBEC
--- Qui Touring Settembre 2010 ----

Dai grattacieli di Montreal alle foreste della Mauricie nella stagione più suggestiva, l’autunno. E’ un dato oggettivo venire in Quebec nella stagione più bella, l'autunno. Quando le foglie cambiano colore. Una stagione di transizione, in fondo. Tutto torna. Il Quebec è stato teatro di incontri memorabili. Non poteva essere diversamente in un luogo così particolare, americano per vastità ed europeo nell'anima. Francofona, la provincia del Quebec gode di una forte autonomia ed è la più estesa del Canada. Grande sei volte l'Italia, ha 7,5 milioni di abitanti ed è una delle più popolose della nazione, che in tutto ne conta 35 milioni: la metà che da noi, su una  superficie 33 volte superiore. Uno degli itinerari più spettacolari per i turisti (ogni anno arrivano in 105mila dall'estero, 45mila nel solo Quebec) è la Transiberiana canadese, ovvero da Montreal a Vancouver, dall'oceano Atlantico all'oceano Pacifico, in treno. Cinque giorni di viaggio per settemila chilometri. Le città principali sono Montreal e Quebec, che è il più antico insediamento europeo in Canada, fondato nel 1608 dall'esploratore francese Samuel de Champlain. Avventurandosi per le strade del centro storico si ha la sensazione di trovarsi in una cittadina medievale della Normandia. Poi, fuori da mura dominate da piccole torri a cono, come in una novella Carcassonne, ecco i grattacieli che ricordano che siamo in Nord America. Il simbolo della città è... un albergo, seppure d'epoca: lo Chàteau Frontenac, costruito tra XIX e XX secolo dal newyorkese Bruce Price ispirandosi ai castelli francesi e scozzesi. In place Royale, fuori le mura della città vecchia, un grandioso trompe d’oeil accoglie i visitatori: affacciati alle finestre (dipinte) di un palazzo, tutti i personaggi che hanno fatto la storia di questa nazione ci accolgono, a iniziare proprio da de Champlain e da Jacques Carrier (1491-1557), considerato lo scopritore del Canada. Se Ottawa, in Ontario, è la capitale amministrativa e industriale del Canada, Montreal è la capitale culturale e turistica. I numeri parlano da soli: 90mila persone impiegate nel settore cultura e arte; 60 eventi culturali all'anno; il centro congressi più grande del Quebec. Ad alimentare questa vivacità contribuisce anche il “meltin pot” di Montreal: su 1,8 milioni di abitanti, il 25% sono stranieri, oltre 200mila gli italiani. Qui la qualità della vita è migliore, e c'è molto più spazio per tutti. L'hockey in Canada è amato come da noi il calcio, ma a Montreal, per i più raffinati, ci sono il Cirque du soleil e i match d'improvvisazione, surreale connubio fra teatro e hockey, da cui prende le divise e l'area di gioco. Nel centro cittadino occorre vedere il gigantesco parco di Mont Royal, per i monrealesi semplicemente "la montagna", oltre due chilometri quadrati di verde dove d'inverno si pratica sci di fondo e d'estate si fanno jogging, pic-nic o semplicemente ci si rilassa immersi nel verde, tra gli scoiattoli. Dal Belvedere del parco la vista spazia sulla città, fino all'inconfondibile sagoma della Torre Olimpica, capolavoro di ingegneria dinamica. Per lo shopping si raccomanda rue Sherbrooke, chiamata la Grande Dame de Montreal per la sua eleganza, dove palazzi neoclassici si alternano a moderni grattacieli e ad edifici medievaleggianti. Montreal è nel complesso una città giovane, molto più simile alle vicine metropoli Usa che a Quebec. Chi viene in Quebec non può mancare l'appuntamento con le balene: la foce del fiume San Lorenzo è uno dei punti di avvistamento privilegiati. All’Acquario si vedono gli orsi bianchi ed i trichechi. Dopo è d'obbligo un “téte à téte” con l'orso bruno. Si parte per le foreste della Mauricie fermandosi ai margini del parco nazionale, sul lago Sacacomie, dove l'hotel omonimo organizza, tra centinaia di altre proposte naturalistiche, anche il bear watching. Parafrasando Blade runner, "ho visto foglie che voi umani non potreste neanche immaginare". Gialli di un'intensità abbagliante, rossi fuoco, infinite sfumature di verde. Milioni di piante, ognuna con un suo colore ben distinto. È quello che gli inglesi chiamano “foliage”, e noi italiani possiamo tradurre solo con una sgraziata perifrasi: "Il momento in cui le foglie cambiano colore". Un momento che dura alcune settimane durante il quale i boschi canadesi diventano, semplicemente, i più belli del mondo. Questo è un momento di transizione che nessuno vuole perdersi. Ma fra la vegetazione appare l’orso bruno, silenziosissimo: è uno spettacolo della natura. Un gigante dall'aspetto innocuo eppure letale, un pelouche di cinquecento chili che caracolla verso il cibo, lo annusa e poi, con aria da consumato attore, si gira verso i turisti, offrendosi ai flash dei fotografi. Questo è l’avvenimento più importante del viaggio; va goduto, perché non si sa quanto durerà: anche questo, in fondo, è un momento di transizione.

DA SAPERE:
Documenti: passaporto con validità sei mesi.
Clima: la temperatura è più rigida di quella italiana, indicativamente 5 °C in meno lungo la costa e nelle grandi città, più bassa nell'interno. Tra ottobre e novembre c'è un periodo di due/tre settimane in cui il clima si fa più mite: è la cosiddetta "estate indiana", la stagione ideale per visitare il Quebec, anche per il foliage.
Fuso orario: 6 ore in meno rispetto all'Italia.
Elettricità: come negli Usa, la corrente elettrica è a 110 volt. Le prese sono diverse da quelle europee; bisogna quindi munirsi di adattatore.
Valuta: il dollaro canadese. Il dollaro Usa è accettato ovunque.
Taglie: in Canada, come negli Usa, vanno le taglie forti: la M corrisponde a una 46, per fare un esempio. La XL è davvero extralarge.
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