-- Da S.Lorenzo al mare alla Costa Azzurra - Viagginsieme

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IL PONENTE LIGURE: DA S. LORENZO AL MARE ALLA COSTA AZZURRA
---  (Dove Dicembre 2013) ---

Gli antichi camminamenti di chi portava sale, vino, legna. Arrampicati a picco sulla riva, in giornate che dimenticano l’inverno. Escursioni tra pini, macchia, paesi di pietra e spiagge. Bastano ottomila passi, circa un'ora di cammino al giorno, per recuperare serenità, idee, benessere, grazie alle endorfine, gli ormoni della felicità. Un'esperienza fondamentale per impossessarsi del proprio tempo e per guardare dentro se stessi, secondo Frédéric Gros, docente di filosofia all'Università di Parigi XII, autore del libro “Andare a piedi. Filosofia del camminare”. Approfittando delle vacanze di Natale e Capodanno, si può passeggiare nel Ponente Ligure che si slancia verso la Francia, sotto le cime delle Alpi Marittime che toccano i 2000 metri. Basta scegliere uno dei tanti sentieri e mulattiere a mezza costa, tra un borgo medievale e l'altro. Tra gli uliveti, i carrubi, i cespugli di mirto, la Liguria negletta, la parente povera rispetto alla blasonata Riviera di Levante, snobbata dai personaggi che ruotano attorno a Portofino, si prende la rivincita. E fa dimenticare i tratti di costa rovinati dal cemento selvaggio, a cui Calvino, che viveva qui, dedicò addirittura il libro “La speculazione edilizia” (1963). Sono proprio i mesi da settembre a maggio, senza temperature roventi, i migliori per scoprirla. Grazie al microclima eccezionale che, dicono i meteorologi, regala gli stessi giorni di sole di Capri, per l'effetto barriera contro lo scirocco della Corsica e della Sardegna, e delle Alpi Occidentali contro il maestrale. È un avamposto della Costa Azzurra, che si raggiunge a Capodanno per la movida nei locali più effervescenti o per il cenone in una maison d'hótes di charme. Nel Ponente, l'orizzonte si apre su paesi come la celebre Bussana Vecchia, colonizzata dagli artisti, Pietrabruna, Boscomare, su crinali che si perdono nell'azzurro del cielo e del mare. Rock village, li chiamavano i viaggiatori inglesi del secolo scorso, che narravano di fragranze di zagare a più miglia dalla costa, tanti erano i limoni coltivati. E l'universo delle fasce, le terrazze in piano rubate ai fianchi della montagna, sostenute da muretti in pietra a secco, coltivate fino a pochi anni fa con l'aiuto dell'asino. Si toccano antiche fortificazioni nella Via della Costa, un tratto del percorso dei pellegrini, in viaggio tra Santiago de Compostela e Roma, che parte da San Lorenzo al Mare e imbocca la storica mulattiera verso Costarainera. Da qui si raggiunge l'antica Chiesa di Sant'Antonio e, continuando per uno sterrato tra pini e uliveti, la medievale Lingueglietta, intrico di caruggi e volte in pietra, che fa parte dei Borghi più Belli d'Italia. Arrivati alla dorsale che scende verso Cipressa, si raggiunge la saracena Torre Gallinaro, in pietra, che domina la costa fino a Sanremo. Da qui, lungo un altro sentiero si arriva all'insospettabile Villa Biener, incastonata tra le terrazze di un antico uliveto, trasformata in spazio espositivo per l'arte contemporanea internazionale, con il parco punteggiato di sculture. All'incrocio con la strada Lingueglietta-Boscomare, un sentiero affacciato sul mare porta a Torre Paponi. L'inglese si mescola al dialetto ligure, si parla svedese e norvegese in questo borgo, buen retiro di intellettuali del Nord Europa, dove fino a pochi anni fa funzionavano i gumbu, i frantoi centenari ad acqua dell'oro giallo del Ponente ligure. Tra portali in ardesia scolpiti, casette in pietra nei caruggi, la chiesa barocca dedicata ai santi Cosma e Damiano, si scopre La Pignatta d'Oro, in una torre cinquecentesca. Non è una sagra nazional popolare, ma un suggestivo rendez-vous di habitué e romantici, la festa la sera della vigilia di Natale, con la Messa e il rinfresco in piazza a base di prodotti tipici. Tutta la zona è un labirinto di passeggiate. Dal paese di Pompeiana, in direzione Castellaro, una mulattiera porta alla Cappella di San Bernardo fino alla cresta del Monte Faudo. Mentre un'altra panoramica stradina da Cipressa sfocia a Civezza, fondata da esuli veneziani. Nessuna bruttura edilizia disturba l'intrico dei vicoli, dove si affacciano case medievali con i tetti in ardesia "a ciappe", stemmi, portali lavorati. E un trionfo barocco la facciata decorata con stucchi della Chiesa di San Marco. Nei dintorni di Celle Ligure si estendono 16 mila metri quadri di uliveti affacciati su Portofino e Capo Noli, palcoscenico di un'altra escursione. Le alte pareti a strapiombo sul mare del promontorio dividono le case color pastello del borgo saraceno di Varigotti dalle antiche mura medievali di Noli. Il sentiero che parte dalla bellissima Baia dei Saraceni porta all'ex Semaforo Nuovo, tra scorci panoramici e gioielli architettonici, come la chiesa benedettina di San Lorenzino. Si smaltiscono le calorie a piedi o in bici nel Parco Costiero del Ponente Ligure, o meglio il Parco lineare, come l'ha definito Renzo Piano. Un piccolo miracolo italiano realizzato lungo la ferrovia dismessa tra San Lorenzo al Mare e Ospedaletti, nel giugno 2008, sette anni dopo il fischio dell'ultimo treno. Gli otto chilometri iniziali sono diventati 24 con il collegamento della galleria di Capo Nero alla passeggiata di 2 chilometri di Ospedaletti. Altri tratti di ferrovia, compresi tra San Lorenzo al Mare e Andora fino a Finale Ligure per un totale di 75 chilometri a piedi o in sella, accarezzati dal vento. Si passeggia lungo il mare senza dislivelli, tra fichi d'India e agavi, palme, cascate di gelsomino. Scendendo per sentieri e gradini in pietra alle spiaggette e alle calette di ciottoli o sabbia dorata, a pochi metri. È il più lungo percorso a picco sul mare d'Europa, parte riservata ai pedoni, parte alla ciclabile a cui si affianca in vari punti. L'appuntamento di pedoni, runner e ciclisti è a San Lorenzo al Mare, borgo del Mille curato come un giardino, con la chiesetta barocca di Santa Maria Maddalena, il porticciolo, le case dai colori pastello. Da queste parti sono d'obbligo i saporiti spaghetti ai calamari e seppie, l'insalata di polpo, le alici marinate. Dal porticciolo turistico, all'orizzonte si scorgono le navi illuminate in rotta verso la Costa Azzurra. Proseguendo verso ovest, si attraversa la zona Ciapin, che prende il nome dal grande scoglio piatto alla foce di un piccolo fiume, che dalle colline scende fin nei pressi dell'antica Torre Saracena. Davanti, nelle giornate limpide, il profilo irrequieto della Corsica. Ci si può anche fermare nei paesini come Santo Stefano, una sfilata di antichi palazzi, la torre imponente a due piani. La passeggiata prosegue verso Riva Ligure, vecchio borgo dalle case colorate. Si abbandona la pista ciclopedonale per salire a mezza costa seguendo la scalinata, e poi la strada che porta al santuario di Bussana, immersi nel verde del versante orientale della collina fino al borgo medievale di Bussana Vecchia. Lungo via del Monto, che si inerpica tra serre, orti coltivati e muretti a secco, si raggiunge la mulattiera, che prende quota, tra scorci panoramici sul mare, Bussana Vecchia e i calanchi scoscesi. Al di la di Capo Nero, è un piccolo gioiello Ospedaletti, avamposto della Francia, dove si assaggiano lo sformato di gianchetti e carciofi o i gnocchetti con vongole e bottarga. Di giorno si può approfittare del dehors di design sulla pista ciclopedonale. Da Ospedaletti, dove finisce la passeggiata, vale la pena di proseguire in auto fino a Bordighera, a sei chilometri, che regala scorci californiani nelle spiagge a perdita d'occhio davanti al mare dalle sfumature turchesi. Verso il confine con la Costa Azzurra, dal parcheggio dei Balzi Rossi, a Grimaldi, sotto la falesia in cui si aprono le grotte da cui sono stati estratti corredi funebri paleolitici, parte il Sentiero dei Balzi Rossi, che si affaccia su Mentone e Cap-Martin, tra agavi e aloe. Nico Orengo ha ambientato in questa terra quasi tutti i suoi romanzi. La sua Liguria si intreccia con quella di Libereso Guglielmi, giardiniere di Calvino, i versi incantati di Giuseppe Conte, le storie dello scrittore Francesco Biamonti, che coltivava mimose a San Biagio della Cima, dove c’è la sua casa-museo. La passeggiata aggira Punta Garavano, a pochi metri dal mare. Superata la punta, due scalinate salgono all’Aurelia. Dopo la seconda galleria, si svolta a destra lungo l'antica Via Julia Augusta. Attraverso una pineta si raggiunge la cancellata del parco di Villa Hanbury, con bei panorami sulla costa selvaggia. Qui si svolta a destra seguendo il muro di cinta orientale. Scalette e ponticelli superano i tratti più accidentati tra gli scogli: sono i resti di una passeggiata a mare dell'Ottocento, quando sir Thomas Hanbury, uomo d'affari e filantropo inglese, acquistò l'ampia tenuta di Capo Mortola, Patrimonio dell'Unesco, per realizzare un parco esotico spettacolare. Al di là del Capo, Mentone, la Francia.
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