-- Lungo la Costiera Amalfitana, dove camminano gli Dei - Viagginsieme

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LUNGO LA COSTIERA AMALFITANA, DOVE CAMMINANO GLI DEI
---  (Touring Luglio/Agosto 2016) ---

Da Agerola a Positano, da Praiano a Furore, un reticolo di sentieri in quota disegna uno dei dieci itinerari di trekking più spettacolari al mondo. Affacciato sul mare della Costiera amalfitana, nasconde segreti e leggende... Partiamo da Agerola (Na), località nella Costiera amalfitana sopra Praiano e Positano, a 700 metri di altitudine. Il vero Sentiero degli dei che attraversa i monti Lattari e da Agerola ed arriva fino al mare, prende il via, scarponi da trekking e zainetto, dalla piazza Paolo Capasso (un ufficiale italiano morto sul monte S. Michele durante la prima guerra mondiale), il salotto buono della frazione di Bomerano. Questa località, dopo aver fornito uomini e derrate alimentari alla Repubblica marinara di Amalfi, diede i natali ad illustri personaggi e ospitò, per il clima, la tranquillità, il panorama, generazioni di artisti, musicisti (come Salvatore Di Giacomo, autore della canzone Luna d'Agerola), pittori, scrittori e commediografi come Roberto Bracco, in odore di Nobel ma escluso per antifascismo, il quale ispirato da Agerola scrisse “II piccolo Santo”, una «esemplare tragedia del silenzio degli uomini quando parla il mistero», come recita la lapide sulla facciata del Comune. E poi il compositore Francesco Cilea che scrisse l’Arlesiana e fu diretto alla Scala di Milano da Arturo Toscanini nel 1907. Persino Boccaccio fu ispirato da Agerola: nel suo Decamerone, la novella Ruggero da Agerola è una "boccaccesca" storia a base di farmacisti, pozioni e tradimenti. Ma la storia, affascinante e romanzesca, del personaggio più noto di Agerola, è quella di Paolo Avitabile, che dopo una carriera di ufficiale dell'esercito borbonico finì come capitano di ventura a combattere per lo scià di Persia e tra le montagne afghane. Nominato governatore, l'impalatore Abu Tabela, questo il suo nome deformato in Oriente, fu ferocissimo e implacabile contro ladri, assassini e ribelli. Coperto di fama, onori, gloria e ricchezze si ritirò a 50 anni nella sua Agerola dove si costruì un castello (poi abbattuto, ora in restauro) e dove sposò Maria Michela, una nipote di 19 anni che, pare, trovò il modo di avvelenarlo nel 1850, e di rifarsi una ricca vita con un coetaneo notaio. Avitabile non fu solo un grande e feroce condottiero. Grazie ai favori fatti all'impero britannico ebbe in regalo alcune vacche inglesi di razza Jersey con cui creò l'allevamento di razza agerolese che ancora oggi è alla base della produzione di formaggi: provolone del monaco dop, ricotta, provola affumicata. Ricordiamoci che i monti Lattari richiamano fin dal nome l'antica consuetudine della produzione di latte. Si parte, in fila indiana, preceduti e seguiti da gruppi di camminatori attrezzati di bastoni, zainetti e creme solari. La giornata è secca ma calda, il viottolo, attrezzato da segnali e cartelli, sale verso i costoni di roccia e si insinua nei valloni delimitato da un mare colorato di ginestre, gaggia, ciclamini e capelvenere. Ogni tanto una radura con tavoli di legno e panche per una sosta o un pic-nic e fontanelle di acqua gelata che scende dalle sorgenti a monte. Ad ogni curva, tra boschi di castagni, radure, piccole chiese rupestri, appare il panorama del mare e si vede tutto il golfo, da punta Campanella e i faraglioni di Capri a nord, fino a punta Licosa e la piana di Paestum verso sud. Uno spettacolo davvero mozzafiato. Il New York Times lo ha definito uno dei dieci sentieri più spettacolari al mondo. Il Sentiero degli dei è in quota e scende dolcemente verso il mare di Positano, dopo 9 km e circa quattro ore e mezzo di cammino. Gli esperti dicono che l'errore che fanno molti è affrontare il sentiero dall'altra parte, in salita, come pare sia anche accaduto all'attrice americana Sharon Stone che partendo da Positano arrivò ad Agerola stanca e sudata, con il vestitino bianco appiccicato alla pelle. A tratti una sosta è consigliata sui balconi panoramici. Di spalle, una delle 40 pareti di roccia attrezzate, che gli appassionati di climbing usano per le loro arrampicate. Siamo circondati da terrazzamenti coltivati a vite che dal mare salgono fino a 700 metri, riparati dal vento e dalla salsedine. segno di un duro, secolare lavoro agricolo. Vengono prodotti due ottimi vini, il “Fior d'uva” e il “Fiordo di Furore”, ma per secoli queste strisce di terra strappate alla roccia hanno sfamato le popolazioni e la Repubblica di Amalfi con il pane biscottato, adatto a durare mesi, inzuppato nell'acqua di mare, i taralli, così leggeri da essere adatti agli ammalati, le castagne, le noci, le pere "pennate", le mele “limoncelle”. Riprendendo il cammino verso Positano, si scorgono le radici dei castagni e delle querce, che a volte fanno da gradini naturali lungo il sentiero.  Lungo il cammino s’incontrano piccole cappelle rupestri scavate sotto enormi rocce. Alcune abbandonate, altre restaurate, altre ancora trasformate in ricoveri per gli animali. Fu in questi luoghi che cercò rifugio un altro personaggio storico del primo Ottocento: Fra Diavolo. Al secolo Michele Pezza, era filoborbonico, ufficiale e brigante, tagliagole e sanfedista, persino spericolato e coraggioso generale di re Ferdinando, ma i francesi occupanti gli diedero la caccia e alla fine lo impiccarono a Napoli. In effetti la natura qui è ancora aspra e selvaggia, anche se ci sono progetti di mobilità alternativa alle auto (funivie e scale mobili). Ma quassù ci si muove solo a piedi o con i muli. E non c'è solo il Sentiero degli dei. Negli ultimi tempi, infatti, visto il successo del turismo escursionistico, si sono restaurati e attrezzati tutti gli antichi sentieri dei pastori che attraversano i Lattari, dalla valle delle Ferriere al Fiordo di Furore, per un totale di 70 km. La notte del 14 agosto, agerolesi e turisti partono dalla località Crocefisso e si inerpicano, banda di paese in testa, lungo una mulattiera che sale fino al monte Tre Calli a 1145 metri. Davanti a un panorama strepitoso, si aspetta la "magica alba di Ferragosto" tra "riti dionisiaci e danze delle baccanti". Lungo questi tracciati, per tutto il mese di agosto, si celebra poi il Festival dell'alta Costiera amalfitana al quale partecipano grandi artisti, da Renzo Arbore a Toni Servillo, da Nicola Piovani a Roberto Vecchioni. Una volta tornati in paese, davanti a una gustoso fiordilatte, appare chiaro che la qualità della vita del turista dipende dalla qualità della vita del locale e che il turismo escursionistico fa e farà da traino a un turismo di esperienza che riguarda tutti i sensi a cominciare da quello del gusto. Perchè anche fuori dal loro Sentiero, gli dei si trattano bene.
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