-- A spasso con Boccaccio - Viagginsieme

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A SPASSO CON BOCCACCIO
---  (Dove Novembre 2013) ---

Calandrino e Griselda, Ser Cappellotto e Frate Cipolla….i personaggi del Decameron tornano a vivere, ad oltre 700 anni dalla nascita del narratore medievale. Le mostre, le enoteche e le trattorie di Certaldo e dintorni. Ad oltre settecento anni dalla nascita, la Toscana celebra costantemente uno dei nonni eccellenti della letteratura, Giovanni Boccaccio. E lo fa completando importanti restauri e offrendo costantemente itinerari all'insegna della buona cucina. Succede proprio a Certaldo, dove Boccaccio si era ritirato verso il 1361-62, lasciando alle spalle i turbamenti politici di Firenze. In quel periodo, infatti, la sua casa divenne uno straordinario cenacolo frequentato dai Salutati, dai Villani, dai Marsili, i fedeli del circolo agostiniano di Santo Spirito. E grazie a lui si conobbero autori come Seneca e Ovidio, Tacito e Apuleio, Varrone e Marziale. Ecco dunque che questo paese a un'ora da Firenze diventa una meta obbligata per conoscere l'autore e l'ambiente letterario del tempo. I tour cultural-gourmand cominciano dal trecentesco Palazzo Pretorio: tra gli affreschi restaurati si attraversano sale con tavole imbandite ed una voce registrata propone in ogni sala un racconto di Enzo Fileno Carabba ispirato ai temi cari al Boccaccio. Il percorso, inoltre, è scandito dalle immagini su video di Cario Romiti. I restauri, durati cinque anni, hanno interessato anche la facciata dell'edificio, su cui si ammirano gli stemmi nobiliari in terracotta invetriata di scuola robbiana lasciati dalle famiglie dei Vicari, mentre la Chiesa sconsacrata di San Tommaso e Prospero (XIII sec), attigua al Palazzo, propone il restaurato Tabernacolo dei Giustiziati, affrescato da Benozzo Gozzoli (gli orari di visita sono identici a quelli di Palazzo Pretorio). E’ anche aperto al pubblico l'accesso alla torre e al camminamento, con un affaccio panoramicissimo sul borgo. Inoltre il museo Casa del Boccaccio mette in luce i manoscritti e la collezione di illustrazioni di Salvador Dalì ispirate alle novelle. Per l’occasione, molti ristoranti rivisitano i loro menu: all'Enoteca Boccaccio, taglieri di affettati e formaggi erborinati di pecora con mostarda di cipolle di Certaldo, ricordate nel Decameron VI. Per dormire in un palazzo medievale si segnalano le tre camere della Locanda Linando II dove si può sfogliare una copia del Decameron con i disegni di Emanuele Luzzati. La sala della prima colazione ha un bel camino sempre acceso. La dolcezza della cipolla di Certaldo si apprezza particolarmente sulla pizza Fra' Cipolla, fatta con pasta di lievito madre al ristorante Da Messer Boccaccio, ricavato in una vecchia. Il menu spazia dalla tagliata di fiorentina alla lombata di Limousine, dai pici dei Medici, con pancetta e ceci, alle pappardelle al cinghiale. Da assaggiare i cantucci artigianali con il vinsanto. Prima di andarsene, è possibile visitare la sala d'armi medievale nelle cantine sotto al ristorante ricostruita dagli Arcieri Certaldesi con tanto di forconi e picche appesi ai muri, e i costumi dei signori con le cotte di maglia e le mazze ferrate da cavalieri. Proseguendo il giro, in via del Castello si trova la scuola di Cucina di Giuseppina, che organizza corsi di quattro ore di cucina tradizionale toscana. Durante la mezza giornata, a scelta alle 10 o alle 17, si prepara un menu completo, dall'antipasto al dolce, ispirato a Boccaccio. L'ampia cucina, ricavata in vecchie stalle medievali, ha una grande vetrata che si affaccia sulla Val d'Elsa e San Giminiano. Della stessa famiglia l'Azienda Vinicola Falisca II, a cinque chilometri da Certaldo, dove tutto l'anno si può partecipare alle attività agricole in vigna, con pranzo degustazione e tre vini. Continuando la passeggiata per il borgo si sale in via del Rivellino: al civico 11 la vulcanica Donella Viani ha aperto la bottega Stelle e Stalle. Cesti e canestri sono fatti a mano dalla proprietaria, abiti e scarpe, magari usati solo una volta, arrivano dalle sfilate. All'Osteria del Vicario si dorme in una delle nove camere e al ristorante si assaggia la cucina di ispirazione boccaccesca, come il filetto di maiale con passata di ceci e frutti di bosco. E’ anche possibile per un fine settimana affittare una casa colonica di fine Duecento affacciata su San Giminiano; su richiesta una cuoca prepara la cena a base di ingredienti del territorio. Notti tranquille nelle dieci camere dell'albergo Il Castello, nell'antico palazzo medievale di Scoto di Semifonte, ultimo podestà dell'omonima città, distrutta dai fiorentini nel 1202. Tempo permettendo, la prima colazione è servita sulla terrazza che guarda Certaldo e la Val d'Elsa. Molto panoramico il giardino del ristorante l'Antica Fonte rinomato per la quaglia disossata e farcita. Non si può lasciare Certaldo Alto senza avere assaggiato il cappuccino artistico del Bar Boccaccio, preparato da Rosella,  Roberta o Massimo Baroncini, che creano disegni di cioccolato sulla schiuma del latte.
Da Firenze a Pisa…….
L'itinerario sulla vita di Boccaccio a Firenze comincia con la Chiesa di Santa Maria Novella dove, nel Cappellone degli Spagnoli, è conservato uno dei primi ritratti del grande novelliere: l'affresco raffigurante la Chiesa militante, realizzato da Andrea di Bonaiuto fra il 1365 e il 1367. Segue la Chiesa agostiniana di Santo Spirito, sede di uno fra i più importanti centri culturali della Firenze del Trecento, a cui Boccaccio fu strettamente legato e a cui lasciò in eredità il suo patrimonio librario. Altra tappa dell'itinerario è la Badia Fiorentina, in via del Proconsolo, a due passi dalla casa di Dante Alighieri, dove Boccaccio, fra il 1373 e il 1374, lesse in pubblico i primi diciassette canti della Commedia. Nella Chiesa di Santa Croce si trova le Cappella, affrescata da Giotto, dei Bardi, potenti banchieri fiorentini con i quali il padre di Giovanni intrattenne importanti relazioni d'affari e il cui fallimento (1340) portò al dissesto economico della famiglia del Boccaccio. Il tour continua nel Loggiato degli Uffizi dove, fra le effigi dei toscani illustri realizzate alla metà del XIX secolo, si trova la statua di Boccaccio de Certaldo civis. Sulla base della recente pubblicazione In viaggio con Boccaccio di Massimo Gennari e Simona Lazzerini, il viaggio prosegue nell'Archivio di Stato di Siena, dove è esposto il testamento originale di Boccaccio, mentre nel Camposanto Monumentale di Pisa si vede l'affresco con il Trionfo della morte e il Giudizio universale del pittore fiorentino Buonamico Buffalmacco, protagonista di alcune novelle del Decameron.
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