DURBAN, NEL REGNO DEGLI ZULU'
--- Touring Giugno 2016 ----
Durban è la terza città del Sudafrica: mecca dei surfisti, ma anche punto di partenza per safari sulle tracce dei big five. Una grande stimolazione sensoriale ! E’ questa la sensazione che si prova al Warwick Junction, il frenetico epicentro della zona del mercato di Durban. Tra galli che scorrazzano liberi, montagne di patate, musica dei sobborghi, copricapo zulù e spezie indiane è evidente l'incontro di civiltà che ospita la terza città più grande del Sudafrica. Spesso messa in secondo piano rispetto a Johannesburg e Città del Capo, Durban vive proprio del continuo contatto e scambio tra la cultura tradizionale zulù e quella orientale, frutto di decenni di immigrazione di massa dal Subcontinente indiano. "Durbs", come la chiamano i locali, è sulla cresta dell'onda e lo dimostrano i tanti creativi che ci vivono, i locali, ristoranti e mercati con prodotti a chilometro zero e una certa energia nell'aria. E poi intorno c'è la natura selvaggia. L'oceano, certamente, ma anche le montagne, il bush, le cascate... Il parco Isimangalìso Wetland: la terra del rino. «Rinoceronti sulla strada!». Tre parole che chiunque abbia fatto un safari vorrebbe sentir dire, ma che diventano sempre più rare. Oggi tuttavia quello che ci separa da loro sono un centinaio di metri di ghiaietta e una buona dose di timore reverenziale. Solo i leopardi sono più difficili da avvistare da queste parti. L'uMkhuze Game Reserve (ex riserva di caccia o area protetta), è una vasta prateria molto amata dai birdwatcher e popolata di pachidermi vari, giraffe, leoni, zebre, scarabei stercorari. Ma il problema è come scovarli. Di solito è la guida a trovarli per i turisti; ed infatti spesso vengono indicate delle aquile coronate che svolazzano sopra le teste e qualche branco di cani della prateria. L'uMkhuze fa parte del parco iSimangaliso Wetland, il primo parco sudafricano a essere entrato nella lista Unesco del Patrimonio dell'umanità, che comprende otto ecosistemi diversi, dall'Oceano indiano alle praterie. Il suo nome significa miracolo e stupore e si capisce perché pagaiando su un kayak che solca le acque del lago St. Lucia, il più grande estuario d'Africa, dalle acque piene di coccodrilli. Ci sono martin pescatori giganti, aironi, uccelli tessitori gialli ed ippopotami che si riposano. Pare che amino aggirarsi per la città di notte alla ricerca di erba per cena. Drakensberg, la montagna incantata, dista circa tre ore in macchina da Durban, che immediatamente ricorda la Terra di mezzo del Signore degli anelli. D'altronde J.R.Tolkien era nato in Sudafrica, aveva una passione per questa zona e si capisce perché. All'alba la nebbia sale e le montagne del dragone come le chiamavano gli Afrikans sembrano una bestia mitologica che si risveglia da un sonnellino. Anche il nome Zulù è evocativo: uKhahlamba ovvero la barriera delle lance appuntite. Il Southern Berg, regione intorno al Sani Pass, valico che raggiunge quota 2900 metri, conserva decine di pitture murali; nel Central Berg gli escursionisti hanno a disposizione 25 diversi tracciati per raggiungere la montagna chiamata Giant's Castle (3315 metri); nel Northern Berg protagonista assoluta è invece la rocciosa montagna Anfiteatro, che lascia tutti senza parole. È talmente monumentale ed imponente che è da qui che sgorgano le seconde cascate più alte del mondo, le Tugela Falls.
La costa nord: dalla città alla spiaggia -- Pochi lo sanno, ma Durban è considerata internazionalmente una delle capitali mondiali dell'art déco anche se a prima vista sembra un guazzabuglio di architettura anarchica. Dipende dalle politiche separatiste dell'apartheid: la città era disegnata per escludere. Oggi sta cambiando e per includere sono organizzate numerose passeggiate di architettura per far conoscere agli stessi cittadini quello che di bello c'è. Ovviamente si finisce in spiaggia. A partire dalla passeggiata lunga più di un chilometro che va dal porto al fiume Umgemi. Dall'alba al tramonto è un costante via vai di surfisti, famiglie con bambini, turisti, fanatici della corsa, o solo di persone che vogliono godere del panorama e della bellezza che li circonda.
iSithumba, il villaggio zulù che si apre al mondo -- Gli Zulù sono il gruppo etnico più numeroso del Sudafrica e le loro comunità sono praticamente ovunque nel Paese. Per scoprirle esistono tour appositi, pensati per creare connessioni; le guide portanoo le persone da una casa colorata all'altra. Non si tratta di invasioni di campo, anzi. Si parla, si mangia e si ride tutti insieme. Inoltre raccontano l'epopea zulù con passione, spaziando dal regno di Shaka del 1818 alle tradizioni artigiane della popolazione. A due ore di distanza da iSithumba c'è il set della serie tv Shaka Zulù (andata in onda nel 1986) ora trasforma iSithumba to in un parco dove assistere a balli, ascoltare musica ed assaggiare anche specialità locali come l’Umqombothi, una birra di mais e porridge di saggina. Una piacevole botta alla testa.
DA SAPERE:DOCUMENTI E FUSO ORARIO
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